Da Martedì 08 Novembre 2022, tutti i Martedì, alle ore 21.00!
Questo laboratorio è rivolto a tutti coloro che vogliono recuperare o sviluppare la propria innata creatività.
Un percorso formativo completo che accende L’estro attraverso la pratica e la conoscenza dell’arte scenica, in tutte le sue sfaccettature. TeatroLab propone un metodo che consente di far emergere il talento e le predisposizioni di ognuno.
Le nostre serate saranno caratterizzate da tecniche di rilassamento e concentrazione, espressione corporea e vocale, dizione ed educazione della voce, tecniche interpretative, mimica, analisi e messa in scena del testo, interpretazione, esplorazione.
In collaborazione con MAHmutt, associazione culturale del territorio, il corso si svolgerà nello storico cinema di Montevarchi: lo Spazio Politeama!
Il nuovo laboratorio teatrale parte dal corpo, dalla voce e dal loro ritmo compositivo, per esplorarne le possibili creazioni sceniche. Questo è un viaggio che inizia dall’assenza del movimento e di suono in scena e che culmina con la coscienza del corpo e della voce per arrivare a comprendere le loro potenzialità drammaturgiche.
Gli obiettivi specifici del corso sono:
valorizzare sé stessi all’interno di una collettività;
creare un clima di gruppo coeso e di fiducia reciproca;
utilizzare il proprio corpo e la propria voce per comunicare:
incanalare le proprie capacità per andare a scoprire che ognuno di noi possiede una vena creativa.
Ecco dove ti accompagneranno i tutor del laboratorio:
Il corpo | JUDRIVA DAVIDHI
Il primo linguaggio teatrale è stato quello del corpo. In una maniera non dissimile, alla fine del Novecento, con l’avvento del cinema, in cui mimica e gesti erano i mezzi con cui avveniva la comunicazione.
Gli esercizi verteranno sulla consapevolezza del proprio corpo come mezzo espressivo, indipendente dalla voce. Il corpo verrà inteso anche come strumento di comunicazione simbolica dal forte impatto visivo.
Sarà fondamentale all’inizio l’osservazione del proprio corpo e la libertà di movimento che gli va fornito. Successivamente lavoreremo sul rapporto tra il corpo e la musica, sul ritmo, la coordinazione, quindi, sull’espressività.
Tecniche di improvvisazione | ELISA GRIMALDI
Il corso comprenderà diversi esercizi di improvvisazione, alcuni realizzati in gruppi, altri in sottogruppi e altri ancora a coppie.
Anche gli esercizi apparentemente ludici avranno finalità specifiche che andranno a complementare il resto del corso.
In particolare, le tipologie di esercizi saranno le seguenti:
conoscenza e per la costruzione dello spirito di gruppo;
concentrazione;
creatività e stimolazione del pensiero laterale;
utilizzo dello spazio e percezione del proprio corpo;
sviluppo della fiducia;
costruzione di ambienti;
creazione di personaggi;
emozioni e loro intensità.
Uso della voce come mezzo espressivo | GIADA SANDRUCCI
Consapevolezza del corpo (tecniche di rilassamento muscolare, tecniche mindfulness e presa di consapevolezza della muscolatura legata all’emissione vocale).
Illustrazione del funzionamento dell’apparato respiratorio e del meccanismo coinvolto nell’emissione dei suoni (muscoli coinvolti, il diaframma, le varie tipologie di respirazione, errata e corretta respirazione, come funzionano le corde vocali, …).
Tecniche di respirazione: lezioni teoriche e pratiche.
Tecniche di canto moderno per il corretto posizionamento della voce (come viene prodotto un suono, posizionamento corretto e sbagliato dei suoni, tutelare e scaldare le corde vocali, come portare la voce usando tutte le casse di risonanza, emissione suoni puliti, consapevolezza della muscolatura legata al giusto posizionamento dei suoi, ecc…).
Voce, fonetica, dizione, recitazione | ALBERTO SETTI
Dizione: riscaldamento maschera facciale, le vocali e gli accenti, trucchi ed esercizi.
Recitazione: come affrontare un testo, il pensiero e il sottotesto.
Nella seconda metà del corso ci saranno altri tre progetti integrativi:
SCENOGRAFIA (a cura di Judriva Davidhi):
Quest’anno le Ali di Icaro ha deciso di introdurre anche la scenografia come elemento di insegnamento, per rendere lo spettacolo finale del gruppo teatrale ancora più appartenente al gruppo di attori che andranno sul palco, contribuendo loro anche alla realizzazione fisica della scenografia.
Inizialmente si partirà dalla consapevolezza dello spazio e dei volumi che lo possono occupare. Successivamente ci legheremo alla capacità espressiva del posizionamento nello spazio di particolari oggetti che richiamino il tema dello spettacolo. Insieme poi costruiremo la scenografia vera e propria, mettendo insieme le varie idee del gruppo. Ci sarà la proposta di utilizzare materiali di riciclo.
DOPPIAGGIO (8 lezioni, a cura di Alberto Setti):
Come funziona uno studio.
Le figure del doppiaggio: tecnico, assistente al doppiaggio, direttore del doppiaggio, doppiatore.
Gli strumenti del doppiaggio, come usarli: leggio, cuffia, cartelle, microfono.
L’anello, come funziona: riferimenti audio e video, timer, atteggiamento davanti all’anello (concentrazione, attenzione ).
Trick: guardare gli occhi, imitare le espressioni ecc ecc.
TEATRO NEL BOSCO
Due giorni di ritiro “artistico” in un rifugio del Pratomagno (nel mese di giugno, dopo lo spettacolo di fine corso): un’occasione diversa dal solito per socializzare, cementare lo spirito di gruppo e fare esercizi teatrali, per lo più improvvisazioni!
Il corso è gratuito, è richiesto solo il tesseramento all’associazione (valenza annuale per tutto il 2019) ad un costo di 20 €.
Ore 19:00, Sala Filanda – Ginestra Fabbrica della Conoscenza
L’evento è frutto del lavoro e della fusione dei due corsi di fotografia e teatro dell’associazione: dopo un piccolo aperitivo di benvenuto, sarà presentata la mostra fotografica con gli scatti degli allievi del laboratorio recentemente concluso e di seguito avrà luogo lo spettacolo/lettura messo in scena dai ragazzi del laboratorio teatrale, tratta della sceneggiatura originale di Costantino Mugnai, dal titolo “1900”.
I due momenti dell’evento, per quanto diversificati dalla forma d’arte che li esprime, si congiungono nel fine comune di volersi interrogare sulla condizione odierna dell’Uomo, della Natura e del legame che (ancora?) li unisce.
Una serata per commemorare e riscoprire la lotta di un eroe moderno
Giovedì 10 maggio, ore 21:30
Auditorium “Le Fornaci”, Terranuova B.ni
Chi era Peppino Impastato?
Giuseppe Impastato è stato un giornalista e attivista italiano, nato e vissuto a Cinisi (provincia di Palermo), che ha dedicato la sua vita all’impegno politico e alla lotta a Cosa Nostra .
Animato fin da giovanissimo da questa sua passione, Peppino intraprende una lunga serie di progetti culturalmente e politicamente impegnati e fonda nel 1965 il giornale “L’idea socialista“, nel 1976 il Circolo “Musica e Cultura” e nel 1977 “Radio Aut“, radio libera autofinanziata, attraverso la quale, soprattutto con il programma “Onda pazza a Mafiopoli” denuncia i crimini e gli affari dei mafiosi di Cinisi e Terrasini.
Una scena del film I cento passi di Marco Tullio Giordana (2000).
A seguito di molteplici denunce portate avanti e in concomitanza delle elezioni comunali Peppino viene assassinato il 9 maggio 1978.
Dopo varie ed estenuanti vicissitudini giudiziarie si è dovuto aspettare il verdetto della Corte di Assise del 2001 e del 2002 per arrivare alla chiusura del processo con la condanna dei due colpevoli.
Come parleremo della sua storia?
A distanza di 40 anni fortunatamente la storia di Peppino non è stata dimenticata e i due registi Antonella Barbera e Fabio Leone gli hanno dedicato il cortometraggio “Che altri occhi ti guardino”, interpretato dagli studenti dell’ I.I.S Abramo Lincoln di Enna.
La serata inizierà con la proiezione del film e continuerà con letture delle poesie “Un c’è cchiù nienti” dell’attore Gaspare Cucinella e “Peppino ti ricordi quando” di Guido.
Si concluderà infine con la lettura di un toccante monologo tratto dalle registrazioni di Radio Aut.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’associazione Libera contro le mafie che interverrà con la sua testimonianza ed esperienza.
Perchè parlare di Peppino Impastato dopo tanto tempo?
(di Nicola Mugnai, Associazione Libera contro le mafie)
Peppino Impastato è una delle oltre novecento vittime di mafia che ogni anno, nella Giornata della Memoria del 21 marzo, vengono ricordate tutte allo stesso modo, con la stessa importanza e dignità. Peppino ha dimostrato durante tutta la sua esistenza, che cambiare si può e modificare il proprio status di appartenenza non solo è possibile, ma necessario, quando nella Sicilia degli anni 50 e poi 60 il solo modo di identificarsi era quello con i boss, con i sicari che ammazzavano la gente innocente, demolivano gli abitanti che si opponevano e si rifiutavano di appartenere al solo modo di pensiero che era ed è intollerante, oscuro e criminale.
Peppino, per tutta la sua vita, ha rappresentato questo cambiamento possibile, in una Cinisi che ancora oggi, a distanza di 40 anni dalla sua scomparsa, fa fatica a riconoscere la statura di questo giovane impegnato, felice e convinto dei propri mezzi insieme a pochi altri giovani antifascisti, che negli anni 70 decisero che la mafia era solo “una montagna di merda“.
Parlare, ricordare e testimoniare Peppino, è rendere doveroso omaggio a sua madre, che con i suoi silenzi, la sua tenacia, la sua sofferenza e il suo dolore fu sempre dalla parte del figlio, fu sempre al fianco della sua lotta, fino alla fine.
Peppino per tutta la vita provò ad aprire porte verso la legalità e il riconoscimento delle persone che la volevano, insieme alla giustizia e all’uguaglianza sociale.
Aprì le porte a nuove esperienze nella Sicilia della coppola e della lupara: le prime esperienze di collettivi giovanili, una nuova politica, nuove idee e nuove radio libere per finalmente poter denunciare quel “sistema mafioso” che quotidianamente violentava non solo le persone ma anche un territorio che tanto Peppino amava; un territorio che proprio in quegli anni, vedeva in modo imponente la speculazione edilizia negli affari della Cupola, un territorio che velocemente andava cambiando senza nessun criterio logico se non quello degli affari, strappando una volta per tutte la terra alle persone che da troppo tempo aspettavano quello che gli apparteneva.
Peppino aprì tutte queste porte, con coraggio e dedizione insieme ai suoi compagni al contrario della Mafia che ancora oggi le porte dietro di sè le chiude e non guarda in faccia nessuno.
La madre di Peppino, quelle porte, dopo la morte del figlio, quaranta anni fa, capì esattamente che doveva continuare a tenerle aperte e non solo per la memoria del figlio; poteva, e ne avrebbe avuto tutto il diritto, chiudersi nel suo dolore, nel suo lutto, insieme al fratello Giovanni; fece l’esatto contrario per dimostrare che la famiglia Impastato non doveva vergognarsi di niente e andare a testa alta nei confronti degli assassini e carnefici di Peppino.
Per tutta la sua vita, la mamma di Peppino e Giovanni ha tenuto le porte della sua casa aperte a chiunque volesse entrare e capire che combattere, resistere e lottare è l’unico modo per sconfiggere la Mafia.
Quella casa a Cinisi, la casa della famiglia Impastato è ancora lì, aperta a tutti, aperta a chiunque voglia entrare e conoscere Giovanni, il fratello di Peppino, che vi accoglierà come fa oramai da molti anni, quella casa che è sempre a 100 passi dalla casa di Tano Badalamenti, il boss dell’epoca, la casa del boss che, rimasta chiusa per molti anni, oggi è riaperta per progetti di legalità e di comunità.
Si può cadere, questo è umano, ma non si può rimanere per troppo tempo a terra senza far niente, arrendendosi. Questo messaggio non è solo la memoria, è il presente, è ora, perché le mafie ancora oggi sono più potenti che mai, infiltrate, depistate, appoggiate dai poteri forti che fanno affari in ogni parte del mondo.
Peppino da Cinisi ha iniziato questo percorso e si aspetta che tutti noi possiamo continuare l’impegno nel riconoscere e denunciare gli aspetti mafiosi della nostra società.
“I limiti che ci animano sono dentro di noi, devono essere uccisi e compianti, all’infinito.”
David Foster Wallace
Il nuovo laboratorio teatrale parte dal corpo e dal suo ritmo compositivo per esplorarne le possibili creazioni sceniche. Questo è un viaggio che inizia dall’assenza del movimento in scena e che culmina con la coscienza del proprio corpo e della possibilità di finalità drammaturgiche.
Durante il corso, che si svolgerà in 8 lezioni dal 20 febbraio al 22 maggio, apprenderai le nozioni base dell’arte del palcoscenico, con lezioni ed esercizi che verteranno su tecniche di:
Improvvisazione
Rapporto corpo/palcoscenico
Voce e dizione
Comunicazione
Gestualità
Gli obiettivi specifici del corso sono:
Valorizzare sè stessi all’interno di una collettività
Creare un clima di gruppo coeso e di fiducia reciproca
Utilizzare il proprio corpo e la propria voce per comunicare
Incanalare i pensieri più storti per scoprire di possedere una vena creativa
Provare a smettere di giudicare, giudicarsi, farsi ogni tipo di paranoia e se possibile amarsi un po’ di più.
Il corso è gratuito, sono richiesti però 20 € di quota associativa.
Per partecipare è richiesta un’età compresa tra i 14 e i 35 anni.
Ti aspettiamo quindi, martedì 20 febbraio alle ore 21 per una lezione di prova presso la Sala Bartolea in via dei Mille, 2 a Montevarchi.
Per l’iscrizione o informazioni puoi contattarci telefonicamente (Costantino Mugnai 347 525205 – Judriva Davidhi 3407263707) oppure tramite e-mail infolealidicaro@gmail.com.
Chi ti seguirà in questo percorso:
Lorenza Guerrini
Si diploma nel 2013 presso la Scuola di Teatro del Teatro Metastasio di Prato. Partecipa a laboratori e approfondimenti con numerosi professionisti Italiani. Prende parte a varie produzioni tra cui ‘’Il Topo’’ di Paolo Magelli, “Pulcinella capitano del popolo” di Marcello Bartoli, “Soirée italienne” di Pierre Debauche, “Alice” di Simone Martini, “Crash” di Katia Giuliani. Fonda la compagnia “Prospettiva Capaneo” con la quale collabora come attrice e produce vari spettacoli e performance. Lavora come attrice in vari video musicali con Materiali Sonori, Blacks Oakes Pictures e Blanket Studio, corti e performance visuali. Collabora come performer con la compagnia Sotterraneo nell’ultima produzione ”Overload”, vincitore del Best of Be Prize al Be Festival di Birmingham.
Filippo Mugnai
Nato a Montevarchi (AR) nel 28/10/1991, laureato in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo all’Università di Firenze, attore e collaboratore della compagnia Diesis Teatrango, attore e socio fondatore della compagnia Cantiere Artaud. Conduce laboratori teatrali per bambini dai 4 anni d’età. Conduce e assiste laboratori per adulti e nella scuola primarie e secondaria. Orienta il proprio lavoro su una continua ricerca artistica attraverso l’uso del corpo, azioni sceniche e danza; l’uso della voce e del canto; l’interazione con le persone che arricchisce di elementi umani.
Il Teatro è tornato. Sabato 28 Maggio 2016, alle ore 21:30, presso l’Auditorium Comunale di Loro Ciuffenna (AR) si terrà la prima dello spettacolo “Coefore“, realizzato dal Laboratorio T-Essere e diretto da Francesca Ingold, Caterina Nepi, Margherita Mugnai e Riccardo Corazzesi, quegli stessi giovani che hanno infiammato, negli anni, i palcoscenici del Valdarno con i numerosi spettacoli dell’Associazione.
Torna il Laboratorio Teatrale dell’associazione Le Ali di Icaro, sotto il patrocinio del comune di Montevarchi.
Se hai sempre voluto provare l’emozionante esperienza del teatro, ma non sai da dove cominciare, partecipa al Laboratorio T-ESSERE! Imparerai a muoverti sul palco con sicurezza, a gestire la voce, i movimenti, ma soprattutto vivrai una bellissima esperienza con altri ragazzi come te che vogliono creare qualcosa insieme.
Ti aspettiamo alle 21 mercoledì 14 ottobre al centro polivalente la Bartolea a Montevarchi; gli incontri successivi saranno ogni mercoledì sera dalle 21 alle 23.
La partecipazione è GRATUITA! È necessaria l’iscrizione all’Associazione valida per un anno – che comprende l’assicurazione – di 10€.